Self-care: risorsa per cittadini e Ssn? - Segui il talk il 13 dicembre dalle 11

Self-care: risorsa per cittadini e Ssn? – Segui il talk il 13 dicembre dalle 11

(Adnkronos) – L’evento è promosso da Adnkronos ed è dedicato al tema, poco conosciuto, ma centrale, del self-care, parola inglese che possiamo tradurre liberamente come ‘prendersi cura di sé in autonomia’ e che l’Organizzazione mondiale della sanità definisce: “La capacità dei singoli individui, delle famiglie e comunità di promuovere la propria salute, prevenire le malattie, mantenersi in salute e affrontare malattie e disabilità con o senza il supporto di un operatore sanitario”, in particolare il farmacista.

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Malattie croniche, in Italia costano 65 miliardi all’anno 

(Adnkronos) – In Italia, 24 milioni di persone convivono con malattie croniche, responsabili dell’85% dei decessi e di una spesa sanitaria di oltre 65 miliardi di euro all’anno. Patologie come scompenso cardiaco, diabete di tipo 2 e malattia renale cronica sono in aumento, complici l’invecchiamento della popolazione e i ritardi nella prevenzione e diagnosi.

Per affrontare questa sfida, The European House – Ambrosetti, con il supporto di AstraZeneca, ha realizzato un progetto innovativo: sei tavole rotonde regionali con oltre 40 esperti per ridisegnare la gestione della cronicità cardio-nefro-metabolica. I risultati, presentati durante l’evento “Ripensare le cronicità – L’impatto dell’innovazione per un SSN sostenibile che si è svolto a Roma, sottolineano il ruolo cruciale dell’innovazione farmaceutica per migliorare la vita dei pazienti e garantire la sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale.

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Fake news e cospirazioni, studio svela perché ci cascano i creduloni

Fake news e cospirazioni, studio svela perché ci cascano i creduloni

(Adnkronos) – Le fake news e le teorie complottistiche che sono esplose con l’emergenza Covid – ma erano già presenti rispetto ai vaccini – hanno terreno fertile se le persone sono più ingenue e credulone “perché queste hanno più difficoltà nel discriminare tra notizie false e vere, e hanno maggiori probabilità di percepire le news false come vere e di prendere per buone le bufale sul Covid”. Lo ha stabilito un lavoro dell’University College London, diviso in due studi e pubblicato su ‘Plos’. L’obiettivo era quello di analizzare “i processi socio-cognitivi associati a due delle questioni più urgenti della salute pubblica globale nell’era digitale contemporanea: l’allarmante diffusione di notizie false e il crollo della fiducia collettiva nelle fonti di informazione”, individuando “i possibili meccanismi psicologici che operano nel modellare le risposte degli persone alle informazioni che circolano”.

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