(Adnkronos) – In Italia, i bambini e le bambine di 8 e 9 anni in sovrappeso sono il 19%, mentre quelli con obesità il 9.8%, inclusi coloro con obesità grave, che rappresentano il 2.6%. Sono i dati (2023) elaborati da Okkio alla Salute, il sistema di sorveglianza nazionale coordinato dal Centro nazionale per la prevenzione delle malattie e promozione della salute dell’Istituto superiore di sanità, parte dell’iniziativa della Regione Europea dell’Oms Childhood Obesity Surveillance Initiative-Cosi. Per far fronte a questa problematica – in occasione di un Convegno patrocinato dalla Società italiana d’igiene, medicina preventiva e sanità pubblica (Siti) – è stato presentato il Progetto ‘Sicily Obesity Study – S.O.S’ con l’obiettivo di sensibilizzare famiglie e personale scolastico sull’importanza di una sana alimentazione e di una corretta attività fisica per il benessere dei più piccoli.
Ricerca, al Bambino Gesù fegati tenuti in vita per studi su malattie metaboliche
(Adnkronos) – Il fegato espiantato da piccoli pazienti con malattie metaboliche e mantenuto artificialmente in vita grazie all’uso di apposite macchine per la perfusione extracorporea. Un modello di ricerca, mai usato prima, che consentirà di comprendere meglio i meccanismi di queste patologie, di sperimentare nuove terapie in maniera più efficace e, in futuro, di guarire fegati malati prima del trapianto o di farli crescere per renderli adatti a pazienti più grandi. L’innovativo metodo è stato messo a punto e testato da medici e ricercatori dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù guidati da Marco Spada, responsabile di Chirurgia epato-bilio-pancreatica e dei trapianti di fegato-rene, e da Carlo Dionisi Vici, responsabile di Malattie metaboliche ed epatologia. La sperimentazione ha dimostrato che i fegati tenuti vivi artificialmente mantengono inalterate funzionalità e caratteristiche patologiche. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Journal of Inherited Metabolic Disease, si legge in una nota dell’ospedale pediatrico.
Mese prevenzione ictus, al via campagna Alice #Sepotesseroparlare
(Adnkronos) – Animare oggetti di uso quotidiano per imparare a riconoscere i sintomi dell’ictus racchiusi nell’acronimo anglosassone ‘Fast’ (veloce). E’ l’idea della campagna #sepotesseroparlare lanciata, in occasione di aprile, mese della prevenzione, da Alice Italia Odv (Associazione per la lotta all’ictus cerebrale) con il contributo non condizionante di Boehringer Ingelheim. Dando voce all’inanimato, la campagna sottolinea un paradosso potente: gli oggetti non possono parlare, ma i segni dell’ictus sì e il problema è saperli ascoltare. Questi oggetti, così familiari e presenti nella nostra quotidianità- si legge in una nota – assumono un ruolo attivo, diventando specchi della realtà e amplificatori di un messaggio urgente: riconoscere i sintomi è fondamentale per agire tempestivamente.
Tumori, approvazione Ue per pirtobrutinib in leucemia linfatica cronica
(Adnkronos) – E’ indicato in adulti con malattia recidivante o refrattaria già trattati con un inibitore di Btk
Tumori, è italiano il primo avatar per formazione oncologi
(Adnkronos) – Al convegno internazionale ‘Italian Summit on Precision Medicine’ a Roma presentato PLATO, tecnologia didattica rivoluzionaria
Idi Roma inaugura il Cedri, Centro per la dermatologia rigenerativa e immunologica
(Adnkronos) – Taglio del nastro per la nuova struttura, un edificio di 2 piani con tecnologia all’avanguardia e amico dell’ambiente
Race for the cure, presentata la 26esima edizione
(Adnkronos) – La corsa si svolgerà domenica 11 maggio
Sanità, emofilia e malattie emorragiche congenite troppo sottostimate nelle donne
(Adnkronos) – Focus tutto al femminile per la XXI Giornata Mondiale dell’Emofilia che si celebra il 17 aprile. Le malattie emorragiche congenite (Mec) rappresentano una condizione di rarità e fragilità e colpiscono quasi 10 mila italiani. Spesso a farne le spese sono proprio le donne, sottostimate, sottodiagnosticate ed erroneamente considerate immuni da queste patologie.
Pfas e schiume antincendio, esposto associazioni a 36 Procure
(Adnkronos) – Un gruppo di associazioni impegnate nella tutela della salute e dell’ambiente ha presentato un esposto alla Procura di Arezzo – e successivamente ad altre 35 Procure italiane – per chiedere verifiche sulla possibile contaminazione da Pfas nei presidi antincendio dei Vigili del fuoco, in particolare durante le esercitazioni con schiumogeni contenenti Pfoa (una delle sostanze Pfas). L’iniziativa – riporta una nota – nasce anche dalla mobilitazione dei familiari di tre vigili del fuoco del comando di Arezzo, deceduti per glioblastoma in meno di due anni. Le associazioni firmatarie dell’esposto chiedono accertamenti sanitari sui Vigili del fuoco, analisi ambientali nei 36 presidi antincendio italiani e l’avvio di un’indagine epidemiologica nazionale.
Farmaci, Mandorino: “Bene loro disponibilità in farmacie per malati cronici”
(Adnkronos) – La segretaria generale di Cittadinanzattiva, ‘erogazione dei medicinali, fuori dagli ospedali, favorisce l’aderenza terapeutica e riduce i costi indiretti per famiglie’