Tumori: oncologo De Laurentiis, ‘più sopravvivenza per cancro seno in stadio iniziale’ 

(Adnkronos) – “A Esmo 2025 a Berlino sono stati presentati i risultati aggiornati del trial monarchE che riguarda l’impiego di abemaciclib, un inibitore CDK4/6 nel trattamento adiuvante delle pazienti con tumore mammario ormonosensibile ad alto rischio. La novità è che finalmente abbiamo aggiunto il tassello mancante alle analisi precedenti. Oltre a ridurre il rischio di recidiva in maniera statisticamente significativa e clinicamente rilevante, abemaciclib ha mostrato di migliorare la sopravvivenza e, quindi, potenzialmente di migliorare i tassi di guarigione delle pazienti ad alto rischio con tumori mammari ormonosensibili. La riduzione del rischio è rilevante, 15-16% clinicamente e statisticamente significativa, ma soprattutto si associa a una riduzione del numero di pazienti con metastasi, per cui è probabile che con un ulteriore follow-up questo risultato migliorerà”. Lo ha detto all’Adnkronos Salute  Michelino De Laurentiis, direttore del Dipartimento di Oncologia Mammaria e Toraco-polmonare presso l’Irccs Fondazione Pascale di Napoli al Congresso annuale  della European Society for Medical Oncology (Esmo) a Berlino, dove è stato presentato lo studio fase 3 monarchE, secondo il quale abemaciclib più terapia endocrina prolunga la sopravvivenza in malattia ormonosensibile Her2- ad alto rischio con 2 anni di trattamento.

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Tumori: oncologo Antonuzzo, ‘con immunoterapia durvalumab – 32% recidive cancro vescica’

(Adnkronos) – “Ad oggi per i pazienti che hanno un tumore della vescica in stadio precoce, quindi non muscolo invasivo ad alto rischio,  il trattamento standard è rappresentato dall’utilizzo della terapia con Bcg, dopo la resezione transuretrale della neoplasia. L’obiettivo è ridurre il rischio di recidive locali, ma si verifica ancora un’alta percentuale di ricadute, che possono portare a interventi chirurgici ripetuti e trattamenti più invasivi, compresa la rimozione della vescica, con un profondo impatto sulla qualità di vita dei pazienti. Nello studio Potomac è stato dimostrato che aggiungendo a questo trattamento standard, anche l’immunoterapia con durvalumab vi è una riduzione del rischio che la malattia si possa ripresentare. Questa riduzione del rischio è sia significativa dal punto di vista statistico, ma soprattutto è una riduzione del rischio che è clinicamente rilevante, perché è del 32%. Quindi riuscendo a prevenire la ricomparsa della recidiva possiamo anche limitare la necessità di ulteriori trattamenti chirurgici e quindi andare ad impattare in maniera positiva sulla qualità di vita di questi pazienti”. Lo ha detto all’Adnkronos Salute Lorenzo Antonuzzo, direttore dell’Oncologia medica Careggi, Università di Firenze, alla presentazione  dei risultati dello studio di fase 3 Potomac – all’Esmo di Berlino – che mettono in evidenza importanti progressi per prolungare la sopravvivenza dei pazienti con tumore alla vescica non muscolo-invasivo (Nmibc).

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Tumori: oncologo Puglisi, ‘per cancro seno iniziale combo terapie orali aumenta probabilità guarigione’

(Adnkronos) – “Una donna su 8 in Italia ha un tumore alla mammella. Si tratta di pazienti che oggi sperimentano un percorso di malattia e di cura che rischia di interferire con la qualità di vita, il lavoro, le relazioni affettive e sociali. Per queste donne oggi esistono dei trattamenti che possono aumentare in modo significativo la probabilità di guarigione dopo che ci si ammala di tumore al seno”. Così all’Adnkronos Salute Fabio Puglisi, professore ordinario di Oncologia Medica Università degli Studi di Udine, direttore del Dipartimento di Oncologia Medica Irccs Cro di Aviano alla presentazione dello studio Natalee di Novartis al Congresso della European Society for Medical Oncology (Esmo) a Berlino. “Abbiamo assistito alla presentazione dei risultati a cinque anni dello studio Natalee, uno studio che aggiunge un inibitore di CDK46 alla terapia endocrina nel trattamento adiuvante del tumore mammario in stadio iniziale con recettori ormonali positivi. Lo studio Natalee a 5 anni ha dimostrato una riduzione del rischio di recidiva di circa il 30% nelle donne con tumore al seno localizzato Her2 negativo. Si tratta di un dato importantissimo perché dice che lo studio in qualche modo già testimonia il fatto che con questa terapia noi possiamo incidere sensibilmente sulla probabilità di guarigione” conclude.

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Tumori: Coco (Novartis), ‘da 20 anni impegnati nella ricerca in ambito oncologico’

(Adnkronos) – “Da oltre vent’anni lavoriamo per individuare soluzioni innovative che possano sempre di più andare in contro ai bisogni clinici insoddisfatti dei pazienti. E i risultati dell’analisi a cinque anni dello studio registrativo di fase 3 Natalee di ribociclib, che dimostrano una riduzione del 28,4% del rischio di recidiva per le pazienti con tumore mammario in fase precoce ci rende particolarmente orgogliosi. Grazie a questa nuova opportunità terapeutica abbiamo la possibilità di ridurre ulteriormente il rischio di recidiva di queste pazienti che quindi possono considerare questa nuova opzione terapeutica anche per quella categoria in cui abbiamo linfonodi negativi, quindi una popolazione di pazienti che attualmente non aveva altre opzioni terapeutiche innovative. Lo ha detto all’Adnkronos Salute Paola Coco, Direttore medico, Novartis Italia che al Congresso della Società europea di oncologia medica a Berlino ha presentato i risultati a 5 anni dello studio Natalee con l’inibitore selettivo della chinasi ciclina-dipendente 4-6 ribociclib associato a terapia endocrina, una combinazione che riduce del 28,4% il rischio di recidiva nella più vasta popolazione di pazienti con tumore della mammella in stadio iniziale.

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