(Adnkronos) – “In questa nuova fase della malattia dopo l’avvento di nuovi medicinali vediamo dei bambini e dei ragazzi che crescono in maniera diversa, vediamo dei quadri clinici nuovi, ma restano dei punti che possono essere migliorati – lo dichiara Eugenio Mercuri, direttore dell’Unità operativa di Neuropsichiatria infantile del Policlinico Agostino Gemelli – Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma –. La terapia genica che fino a questo momento era disponibile solo per bambini di età e peso estremamente piccoli ora è in sperimentazione la somministrazione per via intratecale, direttamente nel midollo, che permetterebbe di dare dosi più piccole rispetto la via endovenosa. In Italia abbiamo istituito il registro Ismac, riuscendo a raccogliere dati per capire cosa è successo dal 2016 quando è stato disponibile il primo farmaco, ad oggi sappiamo che la sopravvivenza è superiore al 90% oltre due anni”.
SMA, Pane (Gemelli): “Con screening neonatale e nuove terapie si evita la morte dei giovani pazienti”
(Adnkronos) – “L’atrofia muscolare spinale è una malattia genetica autosomica recessiva in cui entrambi i genetori sono portatori sani della malattia. Prima del 2017 era la prima causa di morte nell’infanzia con la forma uno, prima della diagnosi nei primi sei mesi di vita. Dall’avvento dei farmaci c’è stata una vera rivoluzione copernicana perché i bambini con la forma uno non muoiono più. Inoltre l’arrivo dello screening neonalate ha sovvertito in maniera definitiva questa situazione – lo dichiara Marika Pane, direttore clinico del Centro Nemo pediatrico di Roma e professore associato di Neuropsichiatria infantile all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma –. La Regione Lazio ha iniziato con un progetto pilota nel 2018, ancora qualche Regione manca totalmente di interesse ma speriamo che lo screening diventi nazionale su tutto il territorio e che arrivino le firme dei nostri ministri”.
Nuovo codice strada, cannabis e fumo passivo: cosa captano i test e per quanto tempo
(Adnkronos) – Esami possibili su saliva, urina, sangue: così funzionano gli accertamenti per rilevare la presenza di sostanze nell’organismo
Meeting Aiic, ingegneria clinica protagonista su dati per governance tecnologie
(Adnkronos) – Il presidente dell’evento Leogrande, ‘da qui per programmazione efficace’
Farmaci, ok Aifa a icosapent etile per rischio cardiovascolare residuo
(Adnkronos) – Amarin ottiene rimborso del trattamento come soluzione a pazienti che non avevano terapie alternative
Ferie non godute, Consulcesi ottiene per suoi assistiti oltre 310mila euro
(Adnkronos) – Disponibile online il webinar sulla monetizzazione ottenuta alla luce delle ultime novità giurisprudenziali
‘Sugli sci arrivare preparati’, decalogo ortopedici per vacanze sicure
(Adnkronos) – Vacanze di Natale sulla neve, no al fai-da-te. Se non si vuole farsi male su sci e snowboard è vietato improvvisare, ammoniscono gli esperti della Società italiana di ortopedia e traumatologia (Siot). In montagna bisogna arrivare preparati, è il primo comandamento: attrezzati per le piste, ma anche allenati così da affrontare in sicurezza le discese. E poi attenzione al meteo e a non pretendere troppo da se stessi: se un giorno non ci si sente in forma, meglio deporre le racchette.
Salute 11mila infortuni sugli sci in 1 anno in Alto Adige, più fra under 20 e over 50
(Adnkronos) – Oltre 11mila infortuni sugli sci in 1 anno. Un dato che riguarda soltanto l’Alto Adige, ma che offre uno spaccato dei rischi più frequenti sulla neve e un identikit dell’incidentato in pista. A riportare i dati è la Siot, la Società italiana di ortopedia e traumatologia, mentre con le vacanze di Natale alle porte gli appassionati di sport invernali si preparano a partire.
Ordine medici Roma: “Impegno contro condanna mediatica professionisti!
(Adnkronos) – “Tribunale del web ingiusto, mina seriamente il principio di presunzione di innocenza”
Salute, ematologo Visco: “Terapia innovativa diventerà nuovo standard di cura”
(Adnkronos) – “Lo studio Echo ha portato risultati molto soddisfacenti: la terapia innovativa associata a chemioimmunoterapia con acalabrutinib ha dimostrato un miglioramento nei pazienti con linfoma mantellare in prima linea, quindi non precedentemente trattati, nella progressione libera da malattia e con un forte trend anche nei confronti di sopravvivenza globale. Quindi questa associazione, risultata anche poco tossica rispetto a quanto poteva essere atteso da una simile combinazione di più farmaci, diventerà un nuovo standard di terapia nei linfomi mantellari nei pazienti con 65 anni o oltre, quindi adulti e anziani, e rappresenterà uno step ulteriore nel miglioramento della sopravvivenza globale di questa importante patologia ematologica”. A dirlo, Carlo Visco, professore di ematologia e coordinatore dell’unità Linfomi all’università di Verona, in occasione della conferenza stampa dedicata alla presentazione dei risultati dello studio Echo su acalabrutinib in combinazione con chemio-immunoterapia nel trattamento di prima linea di pazienti over 65 con linfoma mantellare.