Sormani (Fond. Campus Bio Medico), ‘In Advisory board anche Nobel Schekman’

(Adnkronos) – “La nostra Fondazione in questi anni è impegnata nella crescita della ricerca scientifica, clinica e traslazionale. Una tipologia di ricerca, che porta i suoi vantaggi alla cura dei pazienti. Oggi abbiamo annunciato il nuovo Advisory board scientifico composto da sei scienziati di fama internazionale, tra cui il premio Nobel Randy Wayne Schekman. Il contributo di questi scienziati ci permetterà di evolvere ulteriormente e individuare le linee strategiche della ricerca clinica della nostra Fondazione, tra cui la medicina personalizzata, la medicina di precisione e l’applicazione dell’intelligenza artificiale alle tecnologie e alle cure. Tutto ciò permetterà di evolvere ulteriormente e di favorire una migliore cura dei nostri pazienti”.  Lo ha detto Paolo Sormani, amministratore delegato Fondazione Campus Bio-Medico, intervendo oggi a Roma all’evento conclusivo del progetto ricerca ‘Spine 4.0’ promosso da Inail con la Fondazione Campus Bio-Medico e il Policlinico Campus Bio-Medico.

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'I want to be bipolar' ma per chi lo è davvero la diagnosi è un'odissea

‘I want to be bipolar’ ma per chi lo è davvero la diagnosi è un’odissea

(Adnkronos) – C’è una malattia mentale protagonista di uno stigma al contrario. E’ il disturbo bipolare, considerato da alcuni così glamour, sinonimo di creatività, fantasia ed estro, da volerne soffrire a tal punto da arrivare a crederci. Sono quelli che “I want to be bipolar”, un fenomeno sul quale mette in guardia la Società italiana di psichiatria – Sip alla vigilia della Giornata mondiale sul disturbo bipolare. Una ricorrenza in calendario il 30 marzo, data di nascita di un paziente illustre: il pittore olandese Vincent van Gogh, che si ritiene fosse affetto da bipolarismo associato ad altri problemi di salute mentale. Non si scherza col fuoco, avvertono gli psichiatri. “Il disturbo bipolare è in realtà una patologia severa e ricorrente, capace di compromettere la qualità della vita e la sfera psicosociale”, ma oggi per chi ne soffre davvero scoprirlo è un’odissea. “Circa il 70% dei pazienti ha ricevuto una diagnosi sbagliata e il 30% di questi anche per più volte”, sottolinea la Sip. Da qui l’appello della presidente Liliana Dell’Osso: “Basta slogan e più attenzione alla diagnosi precoce”. Tempestiva e giusta, perché “solo con diagnosi corrette è possibile intervenire con terapie adeguate”.

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