Sma, l’importanza dello screening neonatale e dei nuovi medicinali per contrastare la patologia

(Adnkronos) – L’atrofia muscolare spinale (Sma) è una patologia neuromuscolare che colpisce circa un neonato su diecimila, prima del 2017, quando nuovi farmaci e la possibilità di effettuare uno screening neonatale, hanno portato oltre il 90% la probabilità di sopravvivenza, era la prima causa di morte dell’infanzia nella forma uno, quella più grave. “Dall’avvento dei farmaci c’è stata una vera rivoluzione copernicana perché i bambini con la forma uno non muoiono più. Inoltre l’arrivo dello screening neonalate ha sovvertito in maniera definitiva questa situazione”, dichiara Marika Pane, direttore clinico del Centro Nemo pediatrico di Roma e professore associato di Neuropsichiatria infantile all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma. Sono molte le sperimentazioni di nuovi farmaci o le modalità di somministrazione di quelli già esistenti. Come ad esempio la somministrazione per midollo invece che per via endovenosa. “In questa nuova fase della malattia dopo l’avvento di nuovi medicinali vediamo dei bambini e dei ragazzi che crescono in maniera diversa, vediamo dei quadri clinici nuovi, ma restano dei punti che possono essere migliorati”, dichiara Eugenio Mercuri, direttore dell’Unità operativa di Neuropsichiatria infantile del Policlinico Agostino Gemelli – Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma.

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SMA, Mercuri (Gemelli): “Con nuovi farmaci sopravvivenza superiore al 90% oltre i due anni”

(Adnkronos) – “In questa nuova fase della malattia dopo l’avvento di nuovi medicinali vediamo dei bambini e dei ragazzi che crescono in maniera diversa, vediamo dei quadri clinici nuovi, ma restano dei punti che possono essere migliorati – lo dichiara Eugenio Mercuri, direttore dell’Unità operativa di Neuropsichiatria infantile del Policlinico Agostino Gemelli – Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma –. La terapia genica che fino a questo momento era disponibile solo per bambini di età e peso estremamente piccoli ora è in sperimentazione la somministrazione per via intratecale, direttamente nel midollo, che permetterebbe di dare dosi più piccole rispetto la via endovenosa. In Italia abbiamo istituito il registro Ismac, riuscendo a raccogliere dati per capire cosa è successo dal 2016 quando è stato disponibile il primo farmaco, ad oggi sappiamo che la sopravvivenza è superiore al 90% oltre due anni”.

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SMA, Pane (Gemelli): “Con screening neonatale e nuove terapie si evita la morte dei giovani pazienti”

(Adnkronos) – “L’atrofia muscolare spinale è una malattia genetica autosomica recessiva in cui entrambi i genetori sono portatori sani della malattia. Prima del 2017 era la prima causa di morte nell’infanzia con la forma uno, prima della diagnosi nei primi sei mesi di vita. Dall’avvento dei farmaci c’è stata una vera rivoluzione copernicana perché i bambini con la forma uno non muoiono più. Inoltre l’arrivo dello screening neonalate ha sovvertito in maniera definitiva questa situazione – lo dichiara Marika Pane, direttore clinico del Centro Nemo pediatrico di Roma e professore associato di Neuropsichiatria infantile all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma –. La Regione Lazio ha iniziato con un progetto pilota nel 2018, ancora qualche Regione manca totalmente di interesse ma speriamo che lo screening diventi nazionale su tutto il territorio e che arrivino le firme dei nostri ministri”.

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